
Confagricoltura al Gruppo di esperti sulle foreste Piattaforma della Commissione europea
Mercoledì 9 aprile, Confagricoltura ha partecipato per tramite del Copa-Cogeca all’incontro dei rappresentanti della piattaforma forestale in Commissione europea. Durante l’incontro tra le diverse tematiche di settore si è affrontata, in primis, l’implementazione della nuova strategia europea sulla bioeconomia, nella quale finora il settore forestale e la valorizzazione del legno, non sono stati adeguatamente presi in considerazione nelle politiche recenti, come nel caso del “Competitiveness Compass” (gennaio 2025) che non fa esplicito riferimento alle foreste e al legno. In questo ambito, la Commissione europea ha presentato a febbraio 2025, una proposta di aggiornamento della strategia della bioeconomia nell’ambito del Clean Industrial Deal, ma il settore forestale non è ancora stato adeguatamente integrato nelle politiche recenti. Inoltre, è stata avviata una consultazione pubblica che si concluderà il 23 giugno 2025, con l'obiettivo di raccogliere osservazioni e suggerimenti sul futuro della bioeconomia circolare, rigenerativa e competitiva che deve racchiudere inevitabilmente anche il tema dei servizi ecosistemici e non solo dei biomateriali. Poi si è valutata l’attuazione degli interventi forestali nell'attuale periodo di programmazione della PAC, evidenziando la necessità di una revisione, dal momento che l’adesione alle attuali misure da parte degli stati membri è stata inferiore alle aspettative, con un tasso di adesione che si aggira intorno al 50%. Da parte del Copa, a tal proposito è stato proposto che nella futura PAC post 2027 venga previsto un aumento del budget dedicato al settore forestale. Tra le altre tematiche si è affrontata l’applicazione del regolamento sul ripristino della natura, per il quale sono state evidenziate preoccupazioni per le restrizioni sull’uso del suolo, che potrebbero limitare le attività agricole e forestali, richiedendo, inoltre, una disponibilità di fondi per la compensazione dei proprietari forestali. Infine, si sono approfondite le possibilità derivanti dagli schemi di certificazione volontaria per una selvicoltura più vicina alla natura e quelle relative ai crediti di biodiversità e di natura quali “unità scambiabili” che attestano il raggiungimento di un risultato positivo per la natura, come la preservazione o il ripristino di habitat naturali.