Soil Monitoring Law: l'Europa approva la prima direttiva sulla salute dei suoli
Dopo oltre due anni di intensi negoziati, il 23 ottobre u.s., il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva la Soil Monitoring Law — la prima direttiva comunitaria dedicata alla tutela e al ripristino della salute dei suoli. Per la prima volta, l’UE riconosce il suolo come bene ambientale comune, al pari di aria e acqua. Gli Stati membri avranno 3 anni per recepire la direttiva e costruire sistemi nazionali di monitoraggio, classificazione e gestione. La direttiva parte da un principio semplice ma decisivo: non possiamo proteggere ciò che non conosciamo. Ogni Stato dovrà istituire sistemi di monitoraggio armonizzati, capaci di valutare le condizioni fisiche, chimiche e biologiche dei terreni. I dati confluiranno in una piattaforma europea condivisa, per costruire una mappa comune della salute del suolo. La legge affida responsabilità operative agli Stati, non agli agricoltori. Essi dovranno: istituire reti di monitoraggio nazionali; definire indicatori e valori guida di salute del suolo; classificare le aree a rischio di degrado o contaminazione; predisporre piani d’ azione per il recupero; e soprattutto, supportare attivamente agricoltori e silvicoltori attraverso formazione, assistenza tecnica e strumenti finanziari. Rispetto alla proposta iniziale della Commissione, che prevedeva una distinzione rigida tra suoli “ sani” e “ non sani” , la versione approvata introduce un approccio graduale e dinamico. I suoli saranno valutati secondo classi di salute basate su descrittori comuni (fisici, chimici, biologici) e valori-obiettivo progressivi. Un sistema più realistico e adattabile, che consente di cogliere le differenze territoriali e di pianificare interventi mirati nel tempo. L’ obiettivo politico è raggiungere la buona salute per tutti i suoli europei entro il 2050.
