Proposta MASE di anticipo entrata in vigore di alcune disposizioni del Reg. (Ue) 2025/40
Nei giorni scorsi Confagricoltura ha ricevuto ufficialmente dall’Organismo Interprofessionale Ortofrutta Italia una presentazione con cui il MASE informava di voler anticipare l’ entrata in vigore di alcune disposizioni contenute nel Reg. (Ue) 2025-40, noto come regolamento sulla gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio (all.1 – proposta MASE). In particolare, tra le novità si segnalano l’introduzione dell’ obbligo di compostabilità certificata sia riguardo alcune tipologie di imballaggi sia riguardo le etichette dei prodotti ortofrutticoli che dovrebbero entrare in vigore già a partire da gennaio 2026, in anticipo di due/ quattro anni rispetto alle scadenze previste dal Regolamento europeo. Si tratta di una proposta che desta notevoli perplessità ad avviso della Confederazione, che rischia di determinare gravi criticità operative e che è stata definita peraltro in assenza di un opportuno confronto preventivo con le categorie economiche maggiormente coinvolte. Per tali motivi Confagricoltura è prontamente intervenuta presso il MASE inviando una lettera al Ministro Pichetto Fratin in cui ha evidenziato che la proposta desta profonda preoccupazione poiché si configura come una misura tecnicamente, industrialmente e organizzativamente incompatibile con le attuali condizioni della filiera agroalimentare e, in particolare, di comparti sensibili come quello ortofrutticolo, che già attraversa diverse problematiche legate al cambiamento climatico, alla mancanza di strategia di difesa delle colture ed alle difficoltà di mercato. Nella lettera la Confederazione ha sottolineato che l’ anticipazione della tempistica rischia di determinare gravi criticità operative anche in considerazione di alcuni aspetti tecnici ed economici che non consentono una transizione così rapida (basti pensare che la disponibilità di materiali compostabili idonei è ancora limitata e che i costi risulterebbero sensibilmente più elevati rispetto alle soluzioni tradizionali) e pertanto una trasformazione di tale portata non è praticabile al momento e richiederebbe necessariamente un congruo periodo di adattamento. La lettera si chiude con la richiesta che l’ attuazione della normativa europea avvenga secondo il calendario comunitario, garantendo una tempistica adeguata, attraverso un percorso graduale ed un confronto aperto e costruttivo tra istituzioni e rappresentanze economiche, che tenga conto delle specificità delle filiere nazionali e delle effettive capacità di adattamento delle imprese e del mercato della fornitura.
