
Osservatorio Food Sustainability del Politecnico di Milano
L'Osservatorio Food Sustainability del Politecnico di Milano, ha presentato il 19 giugno i risultati della ricerca 2025 nell’ambito del convegno "Sostenibilità al plurale: strategie e relazioni per la filiera agroalimentare in trasformazione". Nel corso dell’incontro nel quale è intervenuta Confagricoltura nella tavola rotonda dedicata alla circolarità dell’agricoltura è stato messo in evidenza che l'adesione alle strategie circolari è già molto alta: il 74% delle aziende agricole adotta almeno una pratica circolare, basata sull'uso sostenibile e rigenerativo delle risorse naturali, per prevenirne l'esaurimento e ridurne lo spreco. Prime su tutte quelle rigenerative, presenti nel 53% dei casi. Segue l’utilizzo di input produttivi di natura circolare (48%), come le materie prime ricavate da scarti di processo, acqua riutilizzata ed energia da fonti rinnovabili. La valorizzazione delle eccedenze di produzione (inclusi il recupero, la donazione e la ritrasformazione) è praticata dal 38% delle aziende. La valorizzazione degli scarti e delle biomasse come materie prime nell’industria, come fertilizzanti agricoli o con altre applicazioni è adottata dal 33% delle aziende. L’adozione delle pratiche avviene con modalità differenti a seconda della dimensione aziendale, anche se le distanze sono inferiori rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare: sono presenti nell’82% delle Imprese Molto Grandi (SAU - superiore ai 100 ettari), contro il 77% delle Grandi, il 76% delle Medie, il 73% delle imprese Piccole e il 34% delle Micro (SAU inferiore all’ettaro). Guardando in particolare alle pratiche di agricoltura rigenerativa il 45% delle aziende adotta strategie di agricoltura integrata, il 38% di agricoltura conservativa, il 20% per la tutela della biodiversità e il 16% realizza attività dirette al mantenimento degli ecosistemi. Tutte queste azioni rientrano a pieno titolo nel concetto di economia circolare, intesa come “chiusura dei cicli” di produzione e consumo e riduzione degli sprechi, ma anche come sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, per una difesa nel lungo periodo della produttività agricola. Nel corso dell’incontro si è sottolineato che non può esserci vera sostenibilità se non si preservano, oltre all'ambiente, la competitività, la redditività e l'attrattività dell'agricoltura.