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ITALIA ED UNIONE EUROPEA: SINTONIA IMPERFETTA
19/12/2022

ITALIA ED UNIONE EUROPEA: SINTONIA IMPERFETTA

Questa settimana la Commissione europea ha emesso parere positivo sul disegno di legge di bilancio presentato dal Governo alle camere del Parlamento, garantendo un’importante spinta per la conclusione dell’iter di approvazione entro la fine del 2022. L’approvazione del progetto di legge giunge a seguito di alcune raccomandazioni elaborate dalla Commissione cui il Governo italiano si è uniformato nell’elaborazione della finanziaria, sebbene persistano alcune riserve – rilevate anche dalla Banca d’Italia – con riferimento ad una mancata riforma fiscale strutturale, con particolare riferimento al settore previdenziale ed al contrasto dell’economia sommersa. Ciononostante, la Commissione ha espresso particolare apprezzamento per la scelta italiana di limitare la crescita della spesa corrente primaria finanziata a livello nazionale al fine di finanziare maggiormente gli investimenti pubblici volti alla transizione verde e digitale, nonché per la sicurezza energetica. Un ulteriore dossier sul tavolo europeo particolarmente delicato per il Governo italiano è quello del price cap europeo per il gas, volto a frenare l’espansione dei prezzi energetici. Secondo quanto riportato dall’Istat, infatti, il prezzo del gas ha ripreso a crescere dalla seconda metà di novembre e, sebbene sia ancora lontano dai massimali del terzo trimestre, rende incerte le prospettive di una sostenuta riduzione nel breve termine del tasso di inflazione, segnando una media in Italia raggiunta solo nel 1984. Inoltre, in questa settimana il Consiglio direttivo della BCE ha ravvisato come, al netto della componente energetica e alimentare, l’inflazione raggiungerà il 4,2% nel 2023 (dall’attuale 3,9%), salvo ritornare verso una soglia di circa il 2% solo nel 2025, costringendo così il direttivo ad aumentare i tassi di interesse a partire dal prossimo mercoledì. Visto il potenziale di raffreddamento, una decisione definitiva sul price cap rimane dunque attesa per oggi stesso dal Consiglio dei Ministri dell’energia dell’UE di oggi; nel caso in cui i ministri si dovessero accordare in tal senso, l’Italia otterrebbe un’importante riconoscimento per una battaglia europea portata avanti per diversi mesi da ben due governi, sebbene permanga l’amarezza di una decisione tardiva che, se assunta in precedenza, avrebbe permesso di arginare in larga misura l’impennata inflattiva. Come ricordato dal Presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti in occasione dell’Assemblea generale da poco conclusasi “In questo scenario tutta l’attenzione deve essere rivolta agli interventi in grado di sostenere l’attività economica, l’occupazione e la capacità di spesa dei consumatori”