
Vino – Richiesta di eliminazione dell’obbligo di denaturazione delle fecce
Considerata la scadenza al 31 luglio 2024 della proroga all’utilizzo del cloruro di sodio al posto del più costoso e difficilmente reperibile cloruro di litio per la denaturazione delle fecce di vino, Confagricoltura ha sollecitato il MASAF, d’intesa con le altre organizzazioni della filiera, per individuare una procedura volta a semplificare l’adempimento della denaturazione delle fecce di vino. Nella specifica riunione organizzata dal Ministero, lo scorso 10 luglio, è stato anche chiesto di eliminare del tutto l’obbligo di denaturazione dalla normativa italiana, visto che a livello unionale è stato recentemente eliminato ogni riferimento relativo all’obbligo di denaturazione delle fecce di vino, considerando che già altri Paesi europei, con quantitativi di prodotti vitivinicoli simili a quelli italiani (come Francia e Spagna), non prevedono obblighi di denaturazione delle fecce di vino prima della consegna in distilleria. Il MASAF ha riferito la disponibilità ad avallare l’istanza, ma ha sottolineato la necessità, per l’eliminazione dell’obbligo, di modificare la Legge n. 238/2016. Nel mentre, Confagricoltura ha richiesto di consentire, data la modifica al quadro normativo europeo, almeno l’uso contemporaneo del cloruro di sodio accanto al cloruro di litio. I rappresentanti del MASAF hanno riferito che, pur condividendo la richiesta, non ci sarebbero i tempi tecnici, in quanto in tal caso è necessaria la modifica ad un decreto interministeriale che necessiterebbe di alcuni mesi. Resta pertanto per la campagna 2024/2025 l’obbligo di denaturare le fecce con cloruro di lito; tuttavia, come organizzazioni della filiera abbiamo tecnicamente già avviato la stesura di un emendamento alla Legge 238/2016 da proporre al legislatore alla prima occasione utile e presumibilmente prima della fine dell’anno.