
Quadro di certificazione per l’assorbimento di carbonio
In data 21 novembre 2023, il Parlamento europeo ha adottato la relazione finale sulla proposta per istituire il primo quadro di certificazione a livello europeo per l'assorbimento del carbonio (CFCR). Il Parlamento europeo riconosce che il carbon farming non è solo sequestro di carbonio, ma anche riduzione delle emissioni dal suolo e dalla fermentazione enterica e del letame come da noi richiesto. Ciò permetterà ad un maggior numero di agricoltori di entrare a far parte di questo sistema e vederne i benefici. Tuttavia, con tale voto, il Parlamento europeo ha deciso di andare oltre gli obiettivi originari della proposta della Commissione, includendo norme relative all'uso dei certificati, con potenziali collegamenti con altre normative dell'UE (ad esempio, la rendicontazione degli inventari dei gas serra aziendali, i sistemi di scambio delle emissioni (ETS) e un obiettivo post-2030). Infatti, l'obiettivo del Quadro di certificazione per la rimozione del carbonio e l'agricoltura del carbonio non dovrebbe essere quello di stabilire come utilizzare i certificati, cosa che dovrebbe essere fatta attraverso la Direttiva Green Claims. Il Consiglio ha recentemente adottato il proprio mandato negoziale per i triloghi. Il mandato negoziale, concordato a livello di Coreper, riguarda carbon farming (es. il ripristino delle foreste e dei suoli e la gestione delle zone umide), lo stoccaggio del carbonio in prodotti di lunga durata (come le costruzioni in legno) e la riduzione delle emissioni dai suoli agricoli, a condizione che si traduca, nel complesso, in un miglioramento del bilancio del carbonio nel suolo. Entrambe le istituzioni riconoscono la natura volontaria della certificazione e la necessità di istituire un registro a livello europeo. Sfortunatamente, sia il Consiglio sia il Parlamento europeo concordano inoltre sull'obbligatorietà di un co-beneficio legato ai crediti, ma si sono anche impegnati perché ciò venga remunerato. Entrambi i testi mantengono i criteri QU.A.L.ITY proposti e la richiesta alla Commissione (assistita da un gruppo di esperti) di sviluppare metodologie di certificazione su misura per i diversi tipi di attività di rimozione del carbonio e di riduzione delle emissioni nel suolo. Per quanto indicato, con l’avvio del trilogo (atteso già entro fine anno), si punta ad un regolamento maggiormente aderente alle necessità e peculiarità del settore agricolo, sebbene con un sistema di certificazione molto rigoroso applicabile in UE a partire dal 2028. Tenuto conto della discussione in atto a livello europeo ed in relazione a quanto evidenziato, sarà importante fare in modo che il meccanismo nazionale di certificazione dei crediti di carbonio dal settore agroforestale, introdotto DL 13/2023, convertito nella legge 41/2023, che ha affidato al CREA l’istituzione di un apposito registro dei crediti per il settore agroforestale nazionale e la definizione delle relative linee guide, possa prevedere sia pratiche di assorbimento che riduzione delle emissioni. Lavoreremo anche per un meccanismo nazionale più semplice, almeno in fase di prima applicazione, tenuto conto che dovrebbe poter essere applicato già nel 2024, in anticipo rispetto alle tempistiche del meccanismo europeo.