
Per l’Europa il lupo sarà meno protetto
Il 25 settembre 2024 è stato dato il via libera alla proposta di cambiare lo stato di tutela del lupo, da specie strettamente protetta a specie protetta, il lupo quindi passerebbe dall’allegato II all’allegato III della Convenzione di Berna (Convenzione sulla Conservazione della Vita selvatica e degli Habitat Naturali), che implica il suo declassamento dal massimo livello di tutela. La proposta avanzata dalla Commissione europea alla fine del 2023 è stata approvata dai Rappresentanti permanenti dei 27 Stati membri riuniti nel Coreper (Consiglio UE). Una decisione fortemente criticata dalle associazioni animaliste che trova grande approvazione, invece, da parte delle associazioni europee di agricoltori per limitare gli attacchi dei lupi agli animali allevati. L’Italia che rappresenta il Paese europeo che ospita la più numerosa popolazione di lupi, ha votato a favore; negli ultimi decenni, il lupo è tornato a popolare gran parte della penisola, passando da una situazione critica degli anni '70, epoca in cui la specie rischiava l'estinzione, ad una popolazione stimata di oltre 3.300 esemplari (ISPRA 2020-2021). Il suo adattamento in ambienti più vari, come colline e pianure, sino a giungere ai centri abitati e ai margini delle grandi città è divenuto un problema complesso, che richiede soluzioni tecniche, sociali e politiche adeguate. La decisione comporterà una maggiore flessibilità nella gestione della popolazione, nella coesistenza con le comunità, fermo restando il problema della presenza di esemplari nati dall'ibridazione con i cani che implica una loro difficile identificazione e inquadramento nella normativa vigente.