LE PROTESTE DEGLI AGRICOLTORI INFIAMMANO L’EUROPA. CONFAGRICOLTURA CONVOCA UN’ASSEMBLEA A BRUXELLES
In tutta Europa, i trattori degli agricoltori si muovono in modo determinato per le strade, richiedendo condizioni economiche migliori per una categoria che si trova in uno stato di grande difficoltà. Al centro delle critiche si trovano le disposizioni della nuova Politica Agricola Comune (PAC) dell'Unione Europea, la quale, per conformarsi alla strategia Green Deal, impone agli agricoltori una transizione verso pratiche più sostenibili dal punto di vista ambientale. Tuttavia, tra vincoli produttivi, aumenti dei costi e la competizione sleale da parte di altri Paesi terzi, si riscontra un deterioramento della sostenibilità economica e sociale nel settore. Alcune recenti posizioni assunte della Commissione europea – forse più nell’interesse delle prossime elezioni – hanno mantenuto un approccio compromissorio per evitare alleggerire il malcontento che dilaga tra gli imprenditori agricoli. Un primo esempio è rappresentato dalla proposta di rinnovo fino al 2025 della sospensione dei dazi all’importazione delle quote sulle esportazioni ucraine verso l’Unione europea: una misura in linea con la posizione di sostegno incondizionato verso l’Ucraina, ma ampiamente criticata dai rappresentanti dei comparti agricoli europei più colpiti (in primis uova, pollame e zucchero), tanto da portare la Commissione a prevedere un freno di emergenza nel momento in cui le esportazioni ucraine dovessero superare i livelli medi del 2022 e 2023. Verso tale misura Confagricoltura ha evidenziato come, alla luce dell’andamento delle importazioni ucraine, il freno di emergenza introdotto dalla Commissione dovrebbe altresì essere esteso a grano e semi di girasole. Un secondo esempio è ravvisabile nella destinazione d’uso del 4% dei terreni coltivabili ad altre attività, la cui deroga recentemente concessa dalla Commissione si rivela una proposta con un sovraccarico di condizioni tale da limitare in modo significativo l’efficacia della misura stessa, sicché – per la Confederazione – il testo va modificato per aumentare effettivamente le produzioni di cereali e semi oleosi. Con l’obiettivo di orientare le scelte delle istituzioni europee verso un approccio più pragmatico, che tenga conto dei reali interessi delle imprese agricole con l’apertura del Dialogo strategico lanciato dalla Commissione europea, Confagricoltura ha annunciato un’Assemblea a Bruxelles, convocata per il 26 febbraio, durante la quale verrà illustrata la visione dell’Associazione sul futuro dell’agricoltura e sulla nuova PAC, per un settore primario altamente produttivo e competitivo, capace di coniugare innovazione e sostenibilità ambientale con il supporto concreto delle istituzioni nazionali ed europee.