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LA FEBBRE DELL’ORO BLU
27/03/2023

LA FEBBRE DELL’ORO BLU

La scelta del governo di istituire un commissario per porre rimedio all'emergenza siccità è un provvedimento che va nella giusta direzione per cercare di arginare un fenomeno che rischia di provocare ingenti danni al sistema agroalimentare italiano. È questa la posizione assunta dalle organizzazioni di categoria, tra cui la stessa Confagricoltura, che si sono espresse a margine della decisione presa dalla Cabina di regia del Governo costituita per gestire i danni causati dalla siccità proprio nella giornata mondiale dell’acqua. La crisi idrica di questi due anni ci ricorda come l'utilizzo di un bene pubblico ed essenziale come l'acqua, non reperibile sul mercato, sia da salvaguardare con crescente attenzione a livello territoriale, con risvolti cruciali dal monte sino alla valle, che devono essere contemplate nelle scelte politiche e amministrative quotidiane. L’impegno del governo, al di fuori della nomina del commissario straordinario (prevista per la prossima settimana), è orientato soprattutto sugli investimenti nelle infrastrutture, dove sono già stati approvati fondi per 4 miliardi di euro, tra manutenzione, nuove condutture ed investimenti tecnologici, anche per il riutilizzo di acque reflue per l’agricoltura. Tuttavia, la sensazione generale è che si stia agendo con ritardo ad un’emergenza annunciata. Inoltre, gli aggravi burocratici, anche per i piccoli invasi aziendali, e la frammentazione degli enti di gestione dei servizi idrici non rendono per nulla agevole una soluzione univoca e lineare al problema. L’intervento sulle infrastrutture esistenti è indubbiamente necessario per garantire efficienza e forniture costanti a imprese e cittadini. Le imprese agricole, dal canto loro, fanno la loro parte per ridurre il consumo di acqua in agricoltura usufruendo di sistemi di nuove tecnologie e nuovi sistemi di irrigazione di precisione, mantenendo standard elevati di produzione. Il tema della crisi idrica “esonda” anche al di fuori dei confini nazionali, dove il Consiglio europeo, nelle conclusioni della riunione del 23 marzo, “Riconosce la necessità di un'azione rafforzata dell'UE e globale in materia di acqua e sottolinea l'importanza di un approccio strategico dell'UE alla sicurezza idrica”, segno di un’emergenza non solo italiana.