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Incontro Consiglio dei Ministri dell’agricoltura dell’Unione Europea
19/12/2022

Incontro Consiglio dei Ministri dell’agricoltura dell’Unione Europea

In qualità di Primo Vicepresidente del Copa, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha incontrato l’attuale presidente del Consiglio dei Ministri dell'Agricoltura UE, il ceco Zdeněk Nekula (Repubblica Ceca). Anticipando la successiva riunione dei Ministri dell'agricoltura, il presidente Giansanti ha esternato al presidente Nekula ed al suo staff le preoccupazioni del mondo agricolo europeo in merito alla situazione economica contingente, alla proposta di regolamento sulla riduzione dell'uso dei fitofarmaci così come sulla nuova PAC e sull'etichettatura fronte pacco. In particolare, il presidente Giansanti ha evidenziato come il mondo agricolo europeo non voglia sottrarsi alla riduzione dell'uso dei fitofarmaci, ma l'approccio proposto dalla Commissione non è in linea con le reali necessità del momento ed è incompatibile con la sostenibilità economica delle aziende agricole; non di meno la proposta mette a rischio la produzione agricola europea e l'offerta di cibo a livello globale. A nome del Copa, il presidente ha sostenuto la richiesta del Consiglio dell’UE circa uno studio complementare sugli effetti della proposta sulla riduzione all’uso dei fitofarmaci, in primis su produzione e reddito agricolo. In merito ai fertilizzanti, il presidente ha proposto la definizione di uno strumento europeo comune per sopperire all’attuale carenza e mitigarne l’aumento dei costi. Sulla PAC è stata invece posta in evidenza la problematica dell’attuazione a causa dei ritardi nella approvazione di alcuni piani, così come la necessità di continuare con le deroghe alla condizionalità, attualmente previste unicamente per il 2023; l'aumento dell'inflazione rende indispensabile – ha proseguito il presidente – un adeguamento dei pagamenti della PAC. Infine, sull’etichettatura fronte pacco, il presidente ha ribadito la necessità di uno strumento che informi correttamente i consumatori, ben lontano dal modello Nutriscore, e che non discrimini i prodotti secondo una dicotomia “prodotti buoni” e “prodotti cattivi”, quanto piuttosto volontario, nonché scientificamente strutturato.