
Gruppo di lavoro e di dialogo civile - Aspetti internazionali dell’agricoltura
Il 7 e l’8 aprile 2025 si sono svolti a Bruxelles due importanti incontri sull’agricoltura internazionale, che hanno coinvolto rappresentanti istituzionali, associazioni di categoria e stakeholder del settore. Al centro del dibattito, i principali dossier commerciali in corso e l’impatto delle dinamiche geopolitiche sul comparto agroalimentare europeo. Si è fatto il punto sui negoziati con Mercosur, Messico, India, Filippine, Indonesia e Thailandia. Mentre alcuni accordi sono in fase avanzata, altri – come quello con il Mercosur – restano politicamente controversi. L’UE punta a rafforzare la tutela delle indicazioni geografiche, l’accesso al mercato e la sostenibilità nei nuovi accordi, ma sussistono ancora ostacoli legati a barriere tecniche e divergenze sugli standard produttivi. Un tema centrale è stato l’impatto delle nuove misure protezionistiche annunciate dagli Stati Uniti, con dazi del 10% su tutte le importazioni e un ulteriore 20% sui prodotti UE. Si temono ricadute pesanti per settori strategici come vino, latticini e olio d’oliva. La Commissione valuta contromisure, ma con un approccio mirato che protegga l’agricoltura senza scatenare una guerra commerciale. Anche i rapporti con il Regno Unito restano in evoluzione, tra nuove fasi attuative del BTOM e la revisione dell’accordo TCA prevista per il 2026. Sul fronte est, l’UE valuta il rinnovo delle misure commerciali temporanee con l’Ucraina e la revisione del CFTA con Ucraina e Moldavia, nell’ottica di rafforzare le relazioni in vista di un futuro allargamento. Nel contesto multilaterale, si guarda alla Conferenza Ministeriale dell’OMC del 2026, dove l’agricoltura sarà uno dei temi centrali. L’UE punta a giocare un ruolo guida sulla sostenibilità e la sicurezza alimentare globale, anche attraverso un dialogo rafforzato con l’Unione Africana. A livello strategico, la Commissione ha presentato la sua “Visione” per il futuro dell’agricoltura, centrata su una PAC semplificata, standard elevati anche per i prodotti importati, maggiore resilienza climatica e nuovi strumenti di promozione. Particolare attenzione è stata riservata al settore lattiero-caseario – in crescita sui mercati esteri – e alle difficoltà crescenti per vino e distillati, colpiti da dazi e blocchi imposti dalla Cina. Infine, è stata ribadita la necessità di tutelare il settore agroalimentare europeo come risorsa economica e sociale fondamentale, difendendo al contempo la qualità, la sostenibilità e la competitività del made in Europe sui mercati globali.