
Fruit Logistica: clima e mercati mettono a rischio la produzione ortofrutticola italiana
Il settore ortofrutticolo italiano è alle prese con una crisi sempre più evidente a causa del cambiamento climatico e delle difficoltà di mercato. Alla fiera internazionale Fruit Logistica di Berlino, Confagricoltura lancia l’allarme: il problema principale non è solo la commercializzazione, ma la capacità stessa di produrre. Dati alla mano, la situazione è critica: la produzione di nocciole è crollata del 50%, quella del pomodoro da industria è scesa del 15%, mentre gli agrumi registrano un calo tra il 20% e il 35%. Il cambiamento climatico favorisce inoltre la diffusione di parassiti, aggravando una crisi che sta riducendo la redditività delle aziende agricole e scoraggiando nuovi investimenti. Negli ultimi cinque anni, infatti, si è verificata una contrazione delle superfici coltivate, con un calo del 23% per le pere, dell’11% per le pesche e dell’8% per le nettarine. Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, sottolinea l’urgenza di interventi concreti: regole reciproche negli scambi commerciali, controlli più severi alle frontiere, revisione del Green Deal europeo e investimenti in ricerca e nuove tecnologie genetiche (NGT) per affrontare le sfide climatiche. Nonostante le difficoltà, il comparto ortofrutticolo italiano resta però centrale per l’economia agricola nazionale, con un valore di oltre 17 miliardi di euro e un export in crescita del 6,12% nei primi dieci mesi del 2024, superando i 10 miliardi di euro. La Germania si conferma il principale mercato di sbocco, assorbendo circa il 25% dell’export. Tuttavia, l’aumento delle importazioni (+11,22%) e le perdite produttive hanno ridotto il saldo commerciale di oltre 120 milioni di euro rispetto al 2023. Il settore attende ora risposte concrete dalle istituzioni per fronteggiare una crisi che rischia di compromettere la competitività dell’ortofrutta italiana sui mercati internazionali.