Direttiva qualità dell’aria: Italia rischia la condanna
Con l’entrata in vigore della nuova direttiva sulla qualità dell’aria che ha introdotto limiti ancora più stringenti per alcuni inquinanti, come il PM10, si è inasprito il confronto tra la Commissione europea e l’Italia per quanto riguarda la procedura di infrazione in corso, aperta ormai dieci anni fa. Secondo la Commissione europea l’Italia non ha attuato misure idonee a risolvere il problema dell’inquinamento nella Pianura Padana e ha chiesto un pacchetto di misure operative fin da subito entro il prossimo 8 dicembre 2024. Da quanto emerso da una riunione informale convocata dal MASAF, la Commissione ha puntato l’attenzione anche sul settore agricolo poiché attraverso le emissioni di ammoniaca è responsabile di una quota del cosiddetto particolato secondario. Confagricoltura sta collaborando attivamente con gli uffici del Ministero, al fine di individuare delle misure utili che verranno finanziate dalla Commissione europea e che auspicabilmente contribuiranno ad evitare una condanna per l’Italia.