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Acque reflue per irrigazione, deroghe al trasporto
21/10/2024

Acque reflue per irrigazione, deroghe al trasporto

Solo se finalizzate all'irrigazione dei campi le acque tenue depurate possono essere trasportate tramite autocisterna in alternativa al "viaggio" tradizionale con condotta. A chiarirlo il Ministero dell'Ambiente nella risposta ad interpello 3 ottobre 2024, n. 179614. Il Ministero ricorda che la disciplina sul trattamento delle acque reflue (affinamento) per riutilizzarle in agricoltura è quella del regolamento europeo 2020/741/UE In Italia però continuano ad applicarsi insieme alle regole europee che riguardano solo l'uso in agricoltura anche le regole del DM 185/2003 per i reflui che sono 'ripuliti" per essere riusati a scopi civili o industriali. La normativa europea consente la consegna dell'acqua depurata per scopi agricoli dal produttore al successivo soggetto della filiera non solo tramite la rete idrica ma anche attraverso il trasporto in autocisterna. Un regime di favore che però riguarda solo l'agricoltura. Se l'acqua è affinata per essere riusata per scopi civili e industriali, la normativa italiana del 2003 non prevede questa possibilità. L'acqua deve arrivare al successivo soggetto della catena tramite rete idrica. Naturalmente, afferma il Ministero, nel caso di trasporto in autobotte il Piano di gestione del rischio che il produttore dell'acqua affinata ha l'obbligo di preparare deve includere quello riconducibile al trasporto. Tutti i soggetti devono essere autorizzati. Infine, il Ministero esclude la natura di "rifiuto" dell'acqua depurata dato che lo scopo di chi esegue il trattamento non è quello di "disfarsi" dell'acqua ma di pulirla per poi cederla per un utilizzo specifico (irrigare i campi). Per il movimento su autobotte sono dunque sufficienti gli ordinari documenti di trasporto e non quelli particolari previsti per il trasporto dei rifiuti.