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ACCORDO UE-MERCOSUR : CONFAGRICOLTURA ESPRIME CONTRARIETÀ
10/12/2024

ACCORDO UE-MERCOSUR : CONFAGRICOLTURA ESPRIME CONTRARIETÀ

Venerdì 6 dicembre, mentre in Francia si consumava una profonda crisi di governo, è stato siglato l'accordo di libero scambio tra l'Unione Europea e i paesi del Mercosur – Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Bolivia. Secondo la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si tratta del più grande accordo mai raggiunto dall'UE in termini di popolazioni coinvolte e volume di scambi, una pietra miliare che unisce oltre 700 milioni di consumatori su entrambe le sponde dell'Atlantico. Tuttavia, nonostante i proclami dei leader coinvolti, il cammino verso la ratifica appare tutt'altro che lineare. L'intesa, che si compone di un pilastro politico e di cooperazione e uno commerciale, prevede l'eliminazione graduale di quasi tutti i dazi doganali tra i due blocchi e l'armonizzazione di alcune normative. L'UE punta a potenziare le esportazioni di automobili, abbigliamento e vino – unico settore agroalimentare europeo avvantaggiato insieme a parte del lattiero-caseario – mentre il Mercosur spera di espandere l'accesso ai mercati europei per i suoi prodotti agricoli. Nonostante il millantato potenziale economico, l'accordo incontra resistenze significative. La Francia si è dichiarata apertamente contraria, mentre l’Italia mantiene una posizione ambigua. La Germania, al contrario, spinge per la ratifica, evidenziando i benefici per i settori industriali. L’architettura dell'accordo potrebbe essere modificata durante il processo di approvazione, separando i pilastri politico e commerciale. Ciò faciliterebbe la ratifica del pilastro commerciale, soggetto a voto a maggioranza qualificata in Consiglio e Parlamento europeo. L'accordo UE-Mercosur rappresenta un delicato equilibrio tra opportunità economiche e rischi per l'ambiente e l'agricoltura europea. Mentre i leader europei esaltano i benefici economici, la realtà è più complessa. La sfida sarà garantire che i valori europei di equità, sostenibilità e sicurezza alimentare non vengano sacrificati sull'altare del libero scambio. L'ottimismo delle istituzioni europee contrasta con la preoccupazione espressa dagli agricoltori europei. Organizzazioni come Confagricoltura e il COPA-COGECA hanno sollevato dubbi sulla reciprocità delle regole e sugli impatti economici. Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e del COPA, ha definito l'accordo “inaccettabile”, sottolineando come questo penalizzi le produzioni europee a favore di quelle latinoamericane, spesso soggette a standard produttivi meno rigorosi. Gli agricoltori e le associazioni di categoria chiedono regole chiare e standard reciproci. La ratifica dell'accordo, prevista nei prossimi mesi, offrirà una risposta: sarà possibile coniugare crescita economica e tutela dei settori più vulnerabili? Oppure prevarrà una visione miope, che rischia di acuire le divisioni tra i cittadini europei e le loro istituzioni?