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Accordo UE-Mercosur – Confagricoltura partecipa alla flash action del Copa Cogeca per opporsi al nuovo Accordo commerciale bilaterale
16/12/2024

Accordo UE-Mercosur – Confagricoltura partecipa alla flash action del Copa Cogeca per opporsi al nuovo Accordo commerciale bilaterale

Lunedì 9 dicembre, il Copa-Cogeca ha organizzato una flash action sul tema “UE – Mercosur”, per esprimere una ferma opposizione all’intesa siglata dalla Commissione europea e i Paesi del blocco Mercosur (Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay) sull’Accordo commerciale bilaterale, che rende il settore agricolo particolarmente vulnerabile alle concessioni derivanti dal capitolo agricolo. Seppure si riconosca l’opportunità di approfondire le relazioni commerciali con le nazioni del Mercosur, le condizioni dell’Accordo sono inique e comporteranno una pressione economica su molte aziende agricole, già chiamate a far fronte alle problematiche derivanti da prezzi elevati dei fattori di produzioni e condizioni climatiche difficili. L’Accordo bilaterale desta preoccupazioni da molti punti di vista, primo fra tutti la mancanza del rispetto del principio di reciprocità degli elevati standard di produzione richiesti e praticati dagli agricoltori italiani ed europei, sia in termini di prodotti fitosanitari, che di benessere degli animali e di pratiche di sostenibilità. I rischi maggiori di saturazione del mercato e di perdita di reddito saranno affrontati, in particolar modo, da settori sensibili come la carne bovina, il pollame, il riso e lo zucchero. Per questo, il Copa-Cogeca ha riunito i suoi membri, tra cui l’ufficio di Confagricoltura con sede a Bruxelles, i Ministri e gli europarlamentari, per evidenziare come il nuovo Accordo commerciale avrà conseguenze disastrose per l’agricoltura europea e per 450 milioni di consumatori europei. All’evento è intervenuto il Presidente Massimiliano Giansanti, nel suo ruolo di Presidente del Copa, che si è fatto portavoce delle preoccupazioni dell’incoerenza del capitolo agricolo dell’Accordo rispetto alle norme e gli obblighi, sempre più stringenti, che vengono chiesti ai produttori dell’UE. L’Accordo ha alimentato il malcontento non solo degli agricoltori ma anche dei sindacati, delle ONG ambientaliste e delle organizzazioni dei consumatori.